Sulla pratica dell’evocazione
Riteniamo superfluo redigere un articolo del tipo “come evocare un demone o una divinità”. Di fatti, non ci concentreremo sulle tecniche, bensì sui temi, una caratteristica che in genere contraddistingue tutto il nostro lavoro di divulgazione. A maggior ragione, così deve essere anche in questo caso, poiché nessun articolo, per quanto lungo e completo, potrebbe mai sostituire gli anni di pratica, prove, fallimenti e successi, non solo necessari, ma addirittura fondamentali, a padroneggiare una pratica complessa e articolata come quella dell’evocazione.
Questo articolo quindi si rivolge a quanti desiderano confrontarsi con alcune nozioni di base, o cercano chiarimenti sul tema, ma non sarà di alcuna utilità a coloro che sperano di trovarvi un breviario riduttivo, una lista di strumenti necessari e istruzioni. L’accostarsi al sovrannaturale è qualcosa che si conduce per gradi, non un evento istantaneo, bensì qualcosa di ricercato e strutturato giorno per giorno.
Qliphot: alla Sinistra di Dio
Un’altra versione, embrionale e non aggiornata, di questo articolo, è presente nel forum “Satanisti: la Nostra Verità”.
Tale versione non verrà più aggiornata né ampliata, mentre sarà costantemente ampliata quella presente in questo website.Anticosmiche, oscure, emanazioni sinistre di un Assoluto altrimenti troppo luminoso per reggersi su se stesso: venendo trattate alla stregua di un tabù dalle scuole di spiritualità ortodosse e conservatrici, di Qliphot si parla poco e niente, e spesso chi lo fa non ha le idee molto chiare riguardo a un argomento, avente tanto seguito nella letteratura esoterica moderna, quanto riferimenti classici scarsi e difficili da trovare. La Qabalah ebraica, dottrina mistica e monista per eccellenza, le cita di sfuggita, come “gusci” o “scarti della creazione” (il termine singolare qlipha deriva infatti dall’ebraico kelipah [→ kelipott] che significa appunto “guscio” o “scarto”), è dà loro poco spazio, sebbene molta rilevanza funzionale, considerandole alla stregua di un effetto collaterale che sporca una Creazione altrimenti intrinsecamente pura.