Di vita, sofferenza e morte
di D.
Nell’epoca dell’accanimento terapeutico si è disimparato che a volte la scelta più umana davanti alla sofferenza è porvi fine. Siamo abituatati a farmaci, macchine e tubi che sopperiscano a tutte le funzioni di un organismo vivente, pur di tenere in vita il paziente il più a lungo possibile. Che si parli di una persona o di un animale fa poca differenza, al punto di attribuire sentimenti umani agli animali e animalizzare le persone, ammassandole in reparti stracolmi come si farebbe con dei conigli.
Tenendo in vita qualcuno che la Natura riconosce pronto a morire, che sa di essere pronto a morire e accetta l’abbraccio della Morte, ci si intestardisce con un egoismo di fondo che mette se stessi e la propria paura davanti agli altri, impedendo di empatizzare e provare davvero, sulla propria pelle, la sofferenza altrui. È una delle tante vittorie dell’Ego sull’empatia, e la sconfitta del sentimento di umanità è di per se agghiacciante.L’arte dell’incenso
Potrebbe sembrare semplice in apparenza parlare di incensi e della loro creazione. Lo sarebbe, se si accettasse di limitare il tema a un breve elenco di corrispondenze e poche nozioni tecniche su come ridurre in polvere del materiale grezzo e la sua miscelazione. Eppure dietro alla creazione di un buon incenso per l’Arte c’è molto di più. Non solo l’attenta scelta degli ingredienti e la loro adeguata ritualizzazione, ma anche la conoscenza delle virtù di resine ed erbe, e il corretto metodo per metterle in opera nelle giuste quantità, perché stimolino l’effetto desiderato, senza risultare dannose. Prima di scendere nei dettagli, è doverosa una premessa: se guardiamo alle ricette delle antiche fumigazioni (per capirci quelle tramandate nei grimori e quelle sopravvissute attraverso altre fonti), non potremmo certo definirle salutari. I fumi di alcune sono tossici a causa della presenza di ingredienti velenosi se respirati (come lo zolfo o il giusquiamo), altre effetti allucinogeni o irritanti. Tuttavia sono sempre state utilizzate, in quanto corrette dal punto di vista delle corrispondenze e delle virtù magiche degli ingredienti: l’arte magica non è mai del tutto “sicura” o “sana” dal punto di vista della salute. È quindi necessario capire il limite di rischio oltre il quale non ci si vuole spingere e attenervisi, e in generale cercare di ridurre, ogni qual volta possibile, i rischi per la salute.