Medusa: una ricontestualizzazione del mito
Era il 2008 quando Luciano Garbati, artista italo-brasiliano, pubblicava sui social la sua statua di “Medusa con la testa di Perseo”. Quella statua famosa, di cui una replica in bronzo ora si trova al Collect Pond Park di New York. Quella statua famosa, che è diventata emblema del movimento #metoo, promosso da associazioni femministe (che femministe lo sono davvero) e che si occupa di denunciare situazioni si abuso di vario genere, sessuale e psico-emotivo, ai danni di uomini e donne.
Luciano Garbati, per sua stessa ammissione, ha avuto l’idea di questa statua trovando ingiusto il ritratto che la mitologia fa di Medusa, che si trova letteralmente condannata da Atena prima a divenire un mostro orribile e poi a essere uccisa da Perseo, e che poi incontra la morte proprio per mano di quest’ultimo, che dona la testa della Gorgone proprio ad Atena. Tutta la storia inizia con Medusa violentata da Poseidone all’interno del tempio di Atena.