Il Cerchio Magico: la Wicca lo ha davvero ereditato dalla “magia cerimoniale”?
“Magia cerimoniale” è un termine spesso usato in maniera impropria, per riferirsi alla tradizione magica – comunque varia – dei grimori, o in maniera più specifica per parlare della tradizione magica salomonica. In realtà, “magia cerimoniale” è un termine ombrello nel quale si includono alcuni protocolli magici presentati nei grimori e alcuni aspetti della tradizione magica salomonica, ma che di per sé è ben più ampio e indica un modo specifico di organizzare il rituale ed eseguirlo. La magia cerimoniale è caratterizzata da un forte accento sulla proceduralità e, dal punto di vista esoterico, dall’utilizzo delle corrispondenze per definire ogni singolo dettaglio – dalla posizione che le stelle devono avere nel cielo, alla fattura dell’ultimo e più inutile degli strumenti (ammesso che, a quel punto, ci sia davvero uno strumento “inutile”).
Oltre che da questa introduzione, vorremmo partire da una domanda:
possiamo davvero affermare che la Wicca sia “magia cerimoniale” (termine improprio, ricordiamolo) soltanto perché mutua vagamente elementi simbolici, strumenti e la struttura generale di alcune procedure della magia cerimoniale sviluppatasi sulla base dell’Ermetismo?
Dei Re ai quattro quarti del mondo
In precedenza abbiamo difeso la Wicca per quanto concerne l’uso del cerchio magico e l’invocazione dei Guardiani delle Quattro Direzioni, il cui retaggio affonda nella magia cerimoniale e nella Tradizione Enochiana.
Si rende però necessaria una specifica per ciò che concerne la natura degli Spiriti associati alle Quattro Direzioni.
La Wicca spesso designa e invoca Peralda, Nicksa, Ghob e Djin, come Regine dell’Acqua e dell’Aria, e Re della Terra e del Fuoco, la cui antichità (pretesa da alcuni wiccan) è tuttavia ampiamente discussa. E non riconosciuta, poiché non esistono fonti precedenti a Eliphas Levi, che lista i nomi dei Sovrani degli Elementi e delle Quattro Direzioni, insieme ad orazioni e metodi per la loro evocazione, nel capitolo “L’evocazione dei Quattro” di Dogma e Rituale dell’Alta Magia.