Stregoneria

  • Spiritualità,  Stregoneria

    Qual è il momento migliore per una divinazione?

    Questa è stata una delle domande che ci sono state poste durante la conferenza Divinazione: scopi, tecniche e limiti, ma è anche una domanda che ci viene rivolta spesso. Come abbiamo spiegato durante la conferenza, ci sono diversi aspetti della Divinazione che non vengono affrontati o che non sono conosciuti, e non di rado domande all’apparenza semplici possono nascondere risposte più complesse di quanto ci si aspetta.

    Prima di tutto, per rispondere a questa domanda è necessario capire quale metodo divinatorio si sta utilizzando. Non c’è un momento perfetto in assoluto: le circostanze necessarie alla pratica sono molte e alcune pratiche divinatorie sono ben più complesse del tiro di alcune carte da un mazzo, e prevedono rituali per i quali il momento (astrologico, della giornata, la fase della Luna, e così via) è fondamentale. Per esempio, per alcune operazioni di lecanomanzia (divinazione per mezzo di bacili colmi di acqua) è importante che la Luna colpisca questi specchi d’acqua artificiali, perciò sarà opportuno che brilli alta nel cielo, meglio se piena – e lo stesso vale quando la lecanomanzia è praticata per mezzo dell’osservazione del riflesso della Luna e delle stelle in specchi d’acqua naturali, quali laghi, pozzi, fiumi. In altri casi, per la lecanomanzia si potrebbe preferire una notte di Luna Nuova, in cui l’assenza stessa di una fonte di luce così brillante permetta alle acque di impregnarsi del potere “infero” della Luna combusta.

  • Stregoneria,  Antropologia & Storia delle religioni

    Lughnasad: la tenacia della Vita

    È certo che uno dei problemi di maggior rilievo che si trascinano nell’ambito del Neopaganesimo contemporaneo è l’influenza dei mitologi e storici delle religioni ottocenteschi che se da un lato hanno contribuito in modo significativo non solo alla riscoperta del paganesimo, ma anche a registrare credenze e usanze folkloristiche di tutto il mondo; dall’altra hanno consolidato un pensiero viziato da alcuni errori di forma, che ancora oggi portano a interpretare tutte le religioni, divinità e miti pagani alla luce di espressioni religiose legate a doppio filo a eventi celesti, con radici nella Proto-Indo Europa (e nel PIE come antenato linguistico comune alla maggior parte delle lingue europee). In sostanza, gli studiosi dell’Ottocento si sono concentrati sull’indagine di un complesso di divinità della luce, dell’alba, del sole, delle stelle, della terra, con la tendenza a leggere in questa chiave la maggior parte dei drammi divini, che fanno rivivere il crescere e decrescere della luce del sole durante l’anno, il sorgere di certe stelle, la nascita e la morte della vegetazione, e così via.

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