Il Coyote
Quando si parla del Coyote si pensa a un imbroglione, nel senso più negativo del termine, ritenendolo quasi unicamente uno Spirito negativo di poco interesse. Questo genere di idea non potrebbe essere più sbagliata e lontana dalla verità.
L’immaginario del Coyote è stato negativizzato durante il Colonialismo, che lo ha in qualche modo contrapposto al Lupo, al quale ha attribuito un’accezione più positiva. Se invece analizzassimo le leggende dei Nativi Americani, scopriremmo che al Coyote venivano riconosciuti molti meriti, diversi per le varie tribù. Leggenda vuole, per esempio, che sia stato il Coyote a donare il fuoco agli uomini, che a volte ha lui stesso creato. E sempre a questo Spirito si deve l’introduzione della morte nel creato, la quale non è ritenuta un evento negativo (come accade nel Cristianesimo), ma un importante regolatore della quantità di persone vive al mondo, affinché vi sia sempre spazio per tutti e per le coltivazioni. Secondo i Nativi Americani, il Coyote è lo Spirito più archetipicamente legato alla figura del trickster e dello shapeshifter, essendo capace di cambiare la sua forma, da quella animale a quella umana o antropomorfa.
Il Lupo
Abbiamo deciso di iniziare una serie di articoli sugli Animali di Potere, analizzandoli sia dal punto di vista biologico e del loro inserimento nell’ecosistema, sia dal punto di vista spirituale. Il legame fra l’etologia e la spiritualità è intrinseco e imprescindibile, dal momento che i “doni”, gli insegnamenti e il messaggio degli Animali, così come il folklore che li circonda, dipendono per la gran parte dal loro comportamento in Natura. Osservando e comprendendo il ruolo dell’animale all’interno del suo ecosistema si comprendono gli insegnamenti e il comportamento dello Spirito che lo rappresenta nei regni sottili.
E vogliamo partire proprio dal Lupo, perché è quello che, più di tutti, subisce una distorsione, in parte per le favole che lo vedono come grande cattivo mangiatore di uomini, e in parte per l’eccessivo buonismo che lo vorrebbe trasformato in un cagnolino “un po’ troppo selvatico”.