La magia del caffè
Il caffè è una delle bevande che amiamo di più (quello preferito di Emeth è il qahwa, il caffè al cardamomo diffuso in Medio Oriente) e che utilizziamo di più come libagione per diversi Spiriti. Molti hanno una concezione sbagliata dell’utilizzo di bevande così “mondane” per il servizio agli Spiriti, al punto da arrivare a screditarle ritenendole qualcosa di troppo quotidiano e poco prezioso per essere offerto. Dal nostro punto di vista, bevande come il caffè, il tè, il vino, l’acqua, la birra, i vari liquori, non solo sono degne offerte, ma la loro preparazione è anche un momento di comunione con gli Spiriti. Lo stesso clima di familiarità e comunicazione che si crea fra amici attorno a un tavolino e qualche caffè, è quello che auspichiamo sempre di poter ricreare, per quanto con una diversa forma di rispetto, sull’altare, con la comunione delle offerte insieme agli Spiriti, che riteniamo alleati, e non servitori.
La bottiglia della strega: fonti e significati
La bottiglia della strega è un artefatto magico piuttosto noto nella magia moderna, proposto e riproposto in molte varianti in libri che parlano di diverse tradizioni magiche. Raramente gli autori si soffermano però ad analizzare il meccanismo per cui questo tipo di oggetti risulta efficace, e ancora meno gettano uno sguardo su quella che è la realtà storica che riguarda questa prassi. Il risultato è che, da un lato, la pratica viene volgarizzata e snaturata, e dall’altro ritenuta a tratti ridicola perché destoricizzata, e non calata in alcuna realtà tradizionale, folkloristica e geografica. In verità, a tutti i detrattori della bottiglia della strega, è importante ricordare fin da subito che questa pratica affonda le radici nella stregoneria europea, con modelli simili a quelli rintracciati in altre parti del mondo, al punto da essere ampiamente nota e diffusa anche fuori dall’Inghilterra, ritenuta la culla di questa tecnica. Ciò non vuol dire però che quanti criticano le molte modernizzazioni, spesso lontane dai modi e dagli scopi tradizionali, non abbiamo in parte ragione quando affermano che alcune delle tecniche riportate in certi libri (non soltanto di autori wiccan) sono assolutamente non tradizionali, lontane per scopi e modi, e spesso corruzioni inadatte alla creazione dell’artefatto in questione.