Luce e Oscurità: la danza eterna
Tutto è luce: è un concetto che si sente ripetere spesso nell’ambiente della spiritualità moderna. Secondo questa logica, evolvere spiritualmente vorrebbe dire andare verso questa fantomatica luce, entrare a farne parte e condividerla con il resto del mondo, perché tutti possano vedere e illuminarsi. In questa visione apparentemente positiva, si celano innumerevoli errori di concezione del percorso spirituale,della Luce in sé e del significato profondo dell’Illuminazione. Sono queste semplificazioni, rivendute a chi è ignorante, a rendono difficile a chi si approccia alla spiritualità formarsi un’idea corretta di ciò che li attende. Si generano false aspettative, che danno vita a false promesse, illusioni e delusioni, e nel momento in cui risentimento e dolore prendono il sopravvento, spesso gli obiettivi sono ormai persi di vista.
Qliphot: alla Sinistra di Dio
Un’altra versione, embrionale e non aggiornata, di questo articolo, è presente nel forum “Satanisti: la Nostra Verità”.
Tale versione non verrà più aggiornata né ampliata, mentre sarà costantemente ampliata quella presente in questo website.Anticosmiche, oscure, emanazioni sinistre di un Assoluto altrimenti troppo luminoso per reggersi su se stesso: venendo trattate alla stregua di un tabù dalle scuole di spiritualità ortodosse e conservatrici, di Qliphot si parla poco e niente, e spesso chi lo fa non ha le idee molto chiare riguardo a un argomento, avente tanto seguito nella letteratura esoterica moderna, quanto riferimenti classici scarsi e difficili da trovare. La Qabalah ebraica, dottrina mistica e monista per eccellenza, le cita di sfuggita, come “gusci” o “scarti della creazione” (il termine singolare qlipha deriva infatti dall’ebraico kelipah [→ kelipott] che significa appunto “guscio” o “scarto”), è dà loro poco spazio, sebbene molta rilevanza funzionale, considerandole alla stregua di un effetto collaterale che sporca una Creazione altrimenti intrinsecamente pura.