Il crocicchio: le vie tra i mondi
Il crocevia, l’incontro di tre o più strade, nell’immaginario della magia, sia popolare e che cerimoniale, antica e moderna, è considerato un luogo preferenziale per il contatto con le entità, un punto di intersezione di mondi ed energie, dove questi si compenetrano in modo unico e spesso travolgente.
Quando è l’intersezione di quattro strade, esse rappresentano idealmente l’incontro dei quattro quarti del cosmo: il centro del crocevia diventa dunque il metaforico centro del mondo, nel quale è più facile per il mago entrare in contatto con ogni energia, aprire le porte dei mondi, convocare Divinità e Spiriti, inviarli e inviare la propria Volontà. Da quel punto, come fosse il centro di un cerchio, equidistante da tutto, e con la possibilità di osservare ogni cosa, egli può raggiungere il controllo di tutto ed estendere il proprio sguardo e azione ovunque e in ogni luogo.
Hekate: un breve spaccato antropologico
È difficile racchiudere l’intera figura di Hekate, con le sue mille sfaccettature, in un breve articolo. In Grecia fu per secoli amata e temuta. A lei ci si rivolgeva con ogni onore, venerandola in particolare alla congiunzione di tre strade.
Il suo culto risale all’epoca pre-ellenica, venne importato dall’Anatolia, dove assumeva il ruolo di Grande Madre – e in questo è da ricercare la ragione per cui ad Hekate si attribuissero innumerevoli facoltà, nonché il dominio sul cielo, il mare, la terra e ciò che si trovava sotto di essa (come descritto negli Oracoli Caldaici, II-III sec.), che in epoca ellenica venne spartito fra tre divinità maschili, ovvero Zeus, Poseidone e Hades.