Magia liquida: uno sguardo d’insieme a pozioni, infusi e altri preparati
Parlando di pozioni, infusi e simili, l’immaginario comune richiama alla mente l’idea di un calderone fumante sul fuoco, girato con un cucchiaio di legno, e di un liquido di colore strano nel quale vengono aggiunte ali di pipistrello, occhi di rospo, denti di tritone e sangue di troll. Esistono ampi ricettari medievali e rinascimentali che, in realtà, presentano liste di ingredienti con denominazioni alquanto fantasiose, le quali non erano altro che nomi popolari, per identificare certe sostanze e dissimularne altre. La preparazione di filtri e pozioni non è che un’altra faccia dell’arte erboristica, fondata non sull’improvvisazione, ma sullo studio accurato tanto delle qualità naturopatiche, che di quelle magiche, possedute dalle erbe e da tutte le sostanze naturali.
La bottiglia della strega: fonti e significati
La bottiglia della strega è un artefatto magico piuttosto noto nella magia moderna, proposto e riproposto in molte varianti in libri che parlano di diverse tradizioni magiche. Raramente gli autori si soffermano però ad analizzare il meccanismo per cui questo tipo di oggetti risulta efficace, e ancora meno gettano uno sguardo su quella che è la realtà storica che riguarda questa prassi. Il risultato è che, da un lato, la pratica viene volgarizzata e snaturata, e dall’altro ritenuta a tratti ridicola perché destoricizzata, e non calata in alcuna realtà tradizionale, folkloristica e geografica. In verità, a tutti i detrattori della bottiglia della strega, è importante ricordare fin da subito che questa pratica affonda le radici nella stregoneria europea, con modelli simili a quelli rintracciati in altre parti del mondo, al punto da essere ampiamente nota e diffusa anche fuori dall’Inghilterra, ritenuta la culla di questa tecnica. Ciò non vuol dire però che quanti criticano le molte modernizzazioni, spesso lontane dai modi e dagli scopi tradizionali, non abbiamo in parte ragione quando affermano che alcune delle tecniche riportate in certi libri (non soltanto di autori wiccan) sono assolutamente non tradizionali, lontane per scopi e modi, e spesso corruzioni inadatte alla creazione dell’artefatto in questione.