Kundalini Yoga: forse non è come pensi
di Emeth
È qualche mese che valuto di scrivere un articolo sul Kundalini Yoga, impegno che ho rimandato fino a questo momento perché ho voluto pensare bene al taglio da dare allo scritto. Da un lato ci sarebbe il desiderio (e la volontà) di esprimersi in modo duro, contro tutte quelle scuole, falsi guru, praticanti che si spacciano per yogi; dall’altra tutto si compensa con la consapevolezza che, nel mondo occidentale, non solo è difficile reperire informazioni di prima mano o con una certa autorevolezza (e fondate su una reale comprensione della materia), ma vi è inoltre un’intera struttura di pensiero che ostacola la cognizione di temi molto distanti, per cultura di nascita e filosofia che veicolano.
La magia del caffè
Il caffè è una delle bevande che amiamo di più (quello preferito di Emeth è il qahwa, il caffè al cardamomo diffuso in Medio Oriente) e che utilizziamo di più come libagione per diversi Spiriti. Molti hanno una concezione sbagliata dell’utilizzo di bevande così “mondane” per il servizio agli Spiriti, al punto da arrivare a screditarle ritenendole qualcosa di troppo quotidiano e poco prezioso per essere offerto. Dal nostro punto di vista, bevande come il caffè, il tè, il vino, l’acqua, la birra, i vari liquori, non solo sono degne offerte, ma la loro preparazione è anche un momento di comunione con gli Spiriti. Lo stesso clima di familiarità e comunicazione che si crea fra amici attorno a un tavolino e qualche caffè, è quello che auspichiamo sempre di poter ricreare, per quanto con una diversa forma di rispetto, sull’altare, con la comunione delle offerte insieme agli Spiriti, che riteniamo alleati, e non servitori.