Il doppio potere dei feticci (anticipazione sulla conferenza “Storie di Spiriti Rubati”)
Per maggiori informazioni sulla conferenza “Storie di Spiriti Rubati, arte rituale trafugata in Europa”, che terremo Giovedì 1 Luglio alle 20.30 via Zoom, tutte le informazioni sulla locandina.
Quando insieme a Maya di Bones Chronicle, con cui terremo questa prima conferenza dedicata a riflessioni a carattere Antropologico ed Etnografico, abbiamo guardato il quadro d’insieme dell’azione esercitata dal Colonialismo degli stati Europei su vaste aree del mondo, quali l’Africa, le Americhe, l’Asia, non soltanto siamo arrivati alla conclusione che nessun punto del mondo è restato realmente intoccato, ma che l’attenzione dei colonialisti per l’arte (rituale e non) è stata un elemento caratteristico di un atteggiamento politico difficile da sradicare dalla mentalità contemporanea. Non solo difficile da sradicare comunque, ma soprattutto difficile da riconoscere e ignorato dalla maggior parte delle persone.
Litha: amore e morte
Il nome che il Neopaganesimo ha scelto per la festività legata al Solstizio d’Estate è Litha, parola che compare nel De Temporum Ratione di Beda (VIII secolo), in riferimento a una celebrazione degli Anglo-Sassoni, non più in uso a quel tempo. Il termine è utilizzato per indicare un periodo, quello di Giugno-Luglio, rispettivamente Ærra Liða e Æfterra Liða, dove Liða significherebbe “gentile o navigabile”, in riferimento alla brezza leggera e non dannosa che soffia sul mare calmo in quel periodo, rendendolo perfetto per la navigazione.