Magia Rinascimentale: influssi culturali e formazione della Tradizione Magica Europea
Prestiamo sempre un’enorme attenzione alle fonti e all’evoluzione del pensiero magico nei secoli, un po’ per scetticismo verso gran parte della Magia Contemporanea, un po’ perché riteniamo importante riscoprire e valorizzare le radici del pensiero Magico Europeo. Se è normale che la tendenza psicologica sia quella di ritenere più “potente” o “interessante” ciò che ci è culturalmente distante, e che percepiamo come esotico perché avulso dalla cultura in cui siamo immersi, è parimenti importante non dimenticarsi le proprie radici, utili soprattutto a comprendere da dove la pletora di autori moderni ha tratto le idee che nei propri testi presenta mutilate, e andare in tal modo a ricostruirle nella loro integrità – per poi scegliere quale modo di applicarle sia più congeniale al proprio intendimento della Magia.
Lughnasad: la tenacia della Vita
È certo che uno dei problemi di maggior rilievo che si trascinano nell’ambito del Neopaganesimo contemporaneo è l’influenza dei mitologi e storici delle religioni ottocenteschi che se da un lato hanno contribuito in modo significativo non solo alla riscoperta del paganesimo, ma anche a registrare credenze e usanze folkloristiche di tutto il mondo; dall’altra hanno consolidato un pensiero viziato da alcuni errori di forma, che ancora oggi portano a interpretare tutte le religioni, divinità e miti pagani alla luce di espressioni religiose legate a doppio filo a eventi celesti, con radici nella Proto-Indo Europa (e nel PIE come antenato linguistico comune alla maggior parte delle lingue europee). In sostanza, gli studiosi dell’Ottocento si sono concentrati sull’indagine di un complesso di divinità della luce, dell’alba, del sole, delle stelle, della terra, con la tendenza a leggere in questa chiave la maggior parte dei drammi divini, che fanno rivivere il crescere e decrescere della luce del sole durante l’anno, il sorgere di certe stelle, la nascita e la morte della vegetazione, e così via.