Qual è il momento migliore per una divinazione?
Questa è stata una delle domande che ci sono state poste durante la conferenza Divinazione: scopi, tecniche e limiti, ma è anche una domanda che ci viene rivolta spesso. Come abbiamo spiegato durante la conferenza, ci sono diversi aspetti della Divinazione che non vengono affrontati o che non sono conosciuti, e non di rado domande all’apparenza semplici possono nascondere risposte più complesse di quanto ci si aspetta.
Prima di tutto, per rispondere a questa domanda è necessario capire quale metodo divinatorio si sta utilizzando. Non c’è un momento perfetto in assoluto: le circostanze necessarie alla pratica sono molte e alcune pratiche divinatorie sono ben più complesse del tiro di alcune carte da un mazzo, e prevedono rituali per i quali il momento (astrologico, della giornata, la fase della Luna, e così via) è fondamentale. Per esempio, per alcune operazioni di lecanomanzia (divinazione per mezzo di bacili colmi di acqua) è importante che la Luna colpisca questi specchi d’acqua artificiali, perciò sarà opportuno che brilli alta nel cielo, meglio se piena – e lo stesso vale quando la lecanomanzia è praticata per mezzo dell’osservazione del riflesso della Luna e delle stelle in specchi d’acqua naturali, quali laghi, pozzi, fiumi. In altri casi, per la lecanomanzia si potrebbe preferire una notte di Luna Nuova, in cui l’assenza stessa di una fonte di luce così brillante permetta alle acque di impregnarsi del potere “infero” della Luna combusta.
Per questi tipi di divinazione, quasi non c’è possibilità di scelta di un momento: il quando dipende dagli astri. E anche in molti altri casi il momento migliore è quello in cui gli astri sono più propizi, una risposta che vuol dire tutto e non vuole dire niente, lo sappiamo, ma non riusciamo a concepire una Divinazione – dalla lettura dei Tarocchi alla capnomanzia – che sia davvero slegata dalla comprensione della situazione astrologica, che questa sia o meno rilevante. Anche quando gli astri non impediscono né favoriscono una pratica divinatoria, determinano comunque il modo specifico in cui l’oracolo interpreta la risposta alla domanda: ciò dipende dal fatto che ogni momento è unico, poiché è unico lo schema di energie astrologiche che vengono intercettate, riflesse e tessute dalla Luna (e in questo c’è la ragione per cui è la Luna la vera signora della Divinazione).
Mentre per altri metodi divinatori, potrebbe accadere che sia il metodo stesso a definire quando è opportuno e quando no fare una divinazione. Ad esempio, per la Geomanzia ogni momento può essere opportuno, tuttavia se è Rubeus la prima figura a comparire nella lettura… non è il momento giusto per costruire il tema (o non è la domanda giusta) – e stando agli autori Rinascimentali, il tema va preso, bruciato e fatta una purificazione, in quanto Rubeus in Prima Casa è una figura malefica e sventurata.
Per quanto riguarda l’Astrologia, in particolare quella oraria, il momento giusto è quello in cui viene formulata la domanda e in cui questa, compresa dall’astrologo, viene trasposta nella carta astrologica dell’attimo. È anche vero che anche per l’Astrologia Oraria ci sono dei segnali chiari, nella carta, che segnalano momenti sbagliati. Così troviamo che una domanda potrebbe essere tardiva o precoce, o addirittura (come per la Geomanzia) che non ci deve essere risposta a quella domanda in quel momento – circostanza che si deduce direttamente dal modo in cui gli astri si interfacciano fra loro.
Potremmo dire che più l’operazione divinatoria è semplice, meno è necessario scegliere un momento preciso: non ci sentiamo infatti di dire che la cartomanzia abbia tassativo bisogno di una discriminante a priori. È anche vero, che se il praticante assegna un’importanza particolare a certi momenti della giornata, della settimana, del mese, dell’anno, e via discorrendo, questi si vestiranno di un significato particolare, che sarà propizio o sfavorevole alla Divinazione.
Lo stesso vale per talune feste osservate dalle diverse Tradizioni. In alcune Tradizioni ci sono dei giorni o dei periodi preposti alla pratica divinatoria, o in cui essa è vietata. Si può trattare sia di momenti che sopravvivono all’interno del folklore come reminiscenze del passato, che di vere e proprie festività osservate da chi aderisce a una certa Tradizione o Religione. Data la grande differenza di Tradizioni, usanze religiose, e via dicendo, è impossibile in un articolo riassumerle tutte. Quando ci si dedica a un certo percorso dovrebbe essere naturale informarsi e capire anche questo aspetto.
Per quanto riguarda i Grimori, esistono diverse serie di giorni fausti e giorni infausti (e in questi ultimi è consigliato astenersi da tutte le operazioni magiche, o per lo meno da quelle maggiori come le evocazioni). Tuttavia, queste serie cambiano a seconda del manoscritto, e anche del grimorio specifico a cui ci si riferisce, ragion per cui vengono osservati soltanto da alcuni praticanti.
Tuttavia, le informazioni che abbiamo dato qui sopra sarebbero incomplete se non considerassimo altri scenari plausibili. Per esempio, a volte potrebbe essere il momento sbagliato per un’operazione divinatoria, e questa non andare a buon fine, semplicemente perché del metodo divinatorio non reputa opportuno fornire risposta chiara in quel momento o a quella domanda; oppure perché si è scelto il metodo errato. In questi casi allora il momento appare “sbagliato”, ma ad essere sbagliate sono le circostanze di partenza.
In altri casi, non si può neppure parlare di un “momento giusto per la divinazione”, perché questa arriva come corollario di un rituale. È il caso per esempio della divinazione sui resti di cera delle candele: il momento per farla non si sceglie, è in funzione al momento in cui il rituale si conclude. O meglio, si sceglie il momento in cui iniziare il rituale, in accordo con la sua natura e con il suo scopo, ma non si può scegliere quello in cui finisce. (Altro discorso se la divinazione con la cera viene fatta sgocciolando la cera nell’acqua.)
Infine, ci vorremmo lasciar andare a una considerazione.
Tenuto conto di quanto detto sopra, c’è un altro aspetto che deve necessariamente essere preso in considerazione: la variabile umana.
Così come se dovessimo programmare un rituale nel momento astrologico migliore questo potrebbe presentarsi quando siamo morti, allo stesso modo il momento migliore per compiere una divinazione potrebbe essere per noi “fuori portata”, perché non possiamo o, ancor più di frequente, perché non siamo nella condizione psicologica di affrontare una divinazione. Sappiamo benissimo che per le persone per cui la Divinazione non è un lavoro, e non è un rituale!, sembra strano: quante volte ci siamo sentiti dire, o abbiamo visto dire, “sì, ma devi solo tirare tre carte, cosa ci vuole?!”. Ci vuole concentrazione. Ci vuole focus. Ci vuole capacità di ascolto, anche (e forse ancora di più) quando si divina per se stessi: bisogna saper ascoltare l’oracolo, sapersi ascoltare per capire ciò che si vuole chiedere davvero, e al contempo zittire per un attimo l’Ego che vorrebbe avere una certa risposta, il subconscio che si impressiona e legge i responsi in modo non oggettivo, la pura di ricevere una risposta sgradita. Ci vuole la possibilità di essere oggettivi in quel momento, per essere davvero canali di quel Divino che manifesta la propria volontà attraverso l’Oracolo. E tutto questo non è cosa da poco, e non è semplice o sempre possibile. A volte, semplicemente, si è travolti dagli eventi e quello non è il momento giusto per fare una Divinazione.
Comunque, come non consigliarvi di organizzare la vostra pratica il più possibile in accordo con l’influsso dei Pianeti e della vostra Tradizione? Le due cose potrebbero andare di pari passo o meno, a seconda del percorso che seguite. In ogni caso, a nostro parere, i giorni e le ore più adatte sono quelle delle della Luna, in quanto “grande tessitrice” non c’è figura più prominente a cui appellarsi. Provare ad alzarsi all’alba per compiere una divinazione di Lunedì, nella prima ora della Luna è sicuramente qualcosa da provare almeno una volta nella vita.
E poi, ricordate sempre che ci sono tanti tipi di Divinazione, tante Divinità e Spiriti a cui è possibile appellarsi: ne va di conseguenza, che quando dovete scegliere il momento migliore avrete bisogno di considerare anche questi aspetti. Rifatevi sempre alla Tradizione legata a quello Spirito o a quella pratica,e non abbiate mai paura di approfondire… o di decidere di lasciar perdere. Rinunciare a qualcosa perché non ci si sente pronti, o perché è impossibile attuare l’intero processo e farlo nel giusto momento, non deve essere di certo fonte di vergogna o di biasimo.